Nel cinema e nel settore della videoproduzione in generale il piano-sequenza è una delle tecniche più complesse da utilizzare e più affascinanti da vedere. 

Parliamo di una ripresa ininterrotta che, senza tagli di montaggio apparenti, segue l’azione in tempo reale accompagnando i movimenti dei personaggi o esplorando un ambiente in modo dinamico. 

Questa tecnica è una prova di abilità, certo, ma soprattutto uno strumento narrativo e stilistico molto incisivo, che rende l’esperienza dello spettatore più coinvolgente e aumenta la forza espressiva del filmato.

Cos’è il piano-sequenza e quali sono le sue caratteristiche

Più nel dettaglio, il “piano-sequenza” è una tecnica cinematografica in cui una scena viene girata in un’unica ripresa senza stacchi utilizzando attrezzature e accorgimenti di produzione e post produzione specifici. Di conseguenza, si distingue da altri tipi di inquadratura e scelte registiche per la sua durata e continuità

Infatti, il montaggio tradizionale frammenta il racconto moltiplicando i punti di vista e creando uno stacco tra le varie scene nello spazio e nel tempo funzionale allo sviluppo narrativo. 

Il piano-sequenza, invece, si basa sulla continuità temporale e spaziale. L’azione viene ripresa senza interruzioni, mantenendo un’unità narrativa che fa sentire lo spettatore completamente immerso nella scena.

Dal punto di vista tecnico, un piano-sequenza richiede:

  • una pianificazione meticolosa dei movimenti di macchina;
  • la perfetta sincronizzazione tra regia, attori, fotografia e suono;
  • spesso, l’uso di attrezzature come carrelli, steadycam o gimbal, capaci di rendere i movimenti più fluidi e coesi.

Una tecnica capace di stupire ma anche di aumentare la tensione, l’intensità drammatica o il senso di realismo: per questo registi e videomaker l’hanno scelta per film, video, spot pubblicitari, clip musicali.

Esempi iconici di piano-sequenza nel cinema

Nella storia del cinema diversi registi hanno sperimentato l’uso del piano-sequenza, in alcuni casi rendendolo una cifra stilistica o comunque una parte integrante del loro linguaggio espressivo. Ti presentiamo qui sotto alcuni degli esempi più conosciuti,

Birdman (2014) di Alejandro González Iñárritu

Il film racconta la storia di Riggan Thomson, un attore famoso per aver interpretato un supereroe negli anni ‘90 e ora in declino. Il protagonista tenta di rilanciare la propria carriera recitando in uno spettacolo teatrale a Broadway di cui è anche regista. 

La pellicola è costruita in modo da apparire come un unico lungo piano-sequenza, realizzato grazie a tagli invisibili e una regia estremamente fluida, con un coordinamento strettissimo tra attori e operatori. 

La scelta serve a mettere in risalto il flusso ininterrotto dei pensieri e delle preoccupazioni di Thomson, seguendolo mentre si muove tra camerini, corridoi e palcoscenico e amplificando il senso di urgenza, vulnerabilità e disorientamento.

Foto di una scena girata con la tecnica di ripresa del piano-sequenza nel film Birdman. Il protagonista cammina seguito dal suo alter ego supereroe.

Foto: un’immagine dal film Birdman

Nodo alla gola (1948) di Alfred Hitchcock

Due studenti uccidono un loro compagno e nascondono il cadavere in una cassapanca, su cui poi apparecchiano per una cena. La storia si svolge in tempo reale, nell’arco di circa 80 minuti, in un unico appartamento. 

Hitchcock utilizza lunghi piani-sequenza mascherando i tagli con movimenti di macchina per creare una tensione crescente e claustrofobica. 

Il mancato uso delle tecniche di montaggio tradizionale contribuisce a mantenere lo spettatore imprigionato nello stesso spazio angosciante in cui si muovono i personaggi, senza possibilità di fuga.

L’infernale Quinlan (1958) di Orson Welles

Nel cuore di una città di confine tra Messico e Stati Uniti, un’indagine su un attentato rivela corruzione, razzismo e intrighi politici. 

Il film si apre con un famosissimo piano-sequenza di circa tre minuti: una bomba viene piazzata in un’auto e la macchina da presa la segue mentre attraversa le strade affollate, incrociando vari personaggi. 

L’effetto di suspense è altissimo: sappiamo che la bomba esploderà, ma non sappiamo quando. Il piano-sequenza iniziale diventa in questo modo uno strumento molto efficace per creare tensione e alzare il ritmo narrativo fin dai primi secondi.

Victoria (2015) di Sebastian Schipper

Victoria è una giovane pianista spagnola che, durante una notte trascorsa a Berlino, incontra un gruppo di ragazzi e viene coinvolta suo malgrado nelle conseguenze di una rapina finita male. 

L’intero film è girato in un unico piano-sequenza reale di 138 minuti, senza interruzioni. Lo spettatore vive ogni istante in tempo reale, percependo l’intensità delle emozioni e il crescere della tensione con un realismo straordinario.

Arca russa (2002) di Aleksandr Sokurov

Un aristocratico del XIX secolo si aggira per il Museo dell’Hermitage, attraversando secoli di storia russa e incontrando personaggi di epoche diverse. 

Il film è girato in un solo piano-sequenza di 96 minuti, in cui la macchina da presa attraversa stanze, eventi storici e quadri viventi

L’effetto è quello di un sogno sospeso nel tempo: una riflessione sulla cultura e sulla memoria dell’uomo e dell’individuo, resa sullo schermo attraverso una ripresa orchestrata con precisione assoluta.

Foto di una scena girata con la tecnica di ripresa del piano-sequenza nel film Arca Russa. Il protagonista cammina nella neve sostenendo una donna in costume storico seicentesco, di spalle.

Foto: un’immagine del film Arca Russa

Il piano-sequenza come strumento narrativo ed estetico

I film di cui abbiamo parlato mostrano che il piano-sequenza non è mai uno strumento fine a sé stesso. 

Se lo si utilizza con consapevolezza, infatti, diventa un alleato potente per definire il tono e il ritmo della narrazione e influenzare la percezione dello spettatore. Il piano-sequenza serve ad esempio a:

  • Immergere lo spettatore nella scena. La continuità visiva e temporale elimina la distanza tra lo spettatore e l’azione. È come se chi guarda vivesse la scena dall’interno e partecipasse in tempo reale agli eventi. Questo effetto può essere utilizzato anche per la realizzazione di documentari, video hero o anche video aziendali particolarmente coinvolgenti (e insoliti!). 
  • Tensione e realismo. In molte opere thriller o drammatiche, il piano-sequenza intensifica il senso di urgenza e tensione narrativa. Senza tagli, ogni errore, ogni pausa, ogni esitazione appare reale. Questo tipo di tensione è difficilmente replicabile con un montaggio tradizionale.
  • Espressione artistica. Il piano-sequenza è anche una scelta estetica. Registi e videomaker lo utilizzano per comunicare coerenza stilistica, mettere in risalto le performance degli attori, esplorare gli ambienti in modo di volta in volta inaspettato, poetico, carico di intensità. 

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