Le riprese video con drone hanno rivoluzionato il modo di raccontare storie, documentare eventi e realizzare contenuti visivi emozionanti. Dal cinema ai video aziendali, dai matrimoni ai documentari naturalistici, il drone è ormai uno strumento essenziale per chi cerca qualità, creatività e versatilità nelle proprie produzioni.

In questa guida scoprirai perché conviene usare un drone per le riprese video, cosa serve per volare in regola e quali sono i principali ambiti di utilizzo.

 

Perché scegliere un drone per riprese video

Un drone da riprese è un piccolo velivolo controllabile da terra tramite radiocomando o app, dotato di fotocamere o videocamere (anche ad alta definizione) che permettono di ottenere riprese spettacolari da prospettive uniche.

Uno dei principali vantaggi dell’utilizzo di un drone per le proprie riprese è la possibilità di catturare immagini aeree mozzafiato: paesaggi naturali, skyline cittadini, eventi all’aperto e molto altro possono essere raccontati da angolazioni altrimenti irraggiungibili. Va detto che questo tipo di inquadrature, molto utilizzate negli ultimi anni, rischiano di diventare scontate se usate senza un’intenzione narrativa chiara; tuttavia, per chi è agli inizi, rappresentano una soluzione efficace, facile da realizzare e con un basso margine di rischio, sia per l’attrezzatura che per la sicurezza delle persone presenti.

Un altro punto di forza di questo tipo di riprese è la possibilità di realizzare contenuti estremamente dinamici: grazie a funzionalità come il tracking del soggetto, il drone può seguire automaticamente persone o veicoli in movimento, restituendo un effetto fluido e coinvolgente anche con manovre semplici.

L’accessibilità è un altro fattore chiave, dato che i droni permettono di raggiungere luoghi difficili o pericolosi da esplorare con mezzi tradizionali, come cime montuose, gole, campanili o facciate di grattacieli. Naturalmente, è essenziale rispettare le normative vigenti, soprattutto in ambito urbano dove servono permessi specifici e, in molti casi, una patente di volo (ne parliamo in modo approfondito nel prossimo paragrafo).

Infine, c’è anche un vantaggio economico. In passato, le riprese aeree richiedevano l’uso di elicotteri o piccoli aerei, con costi elevati e tempi organizzativi complessi; oggi, con un drone, è possibile ottenere risultati simili in modo molto più rapido e con investimenti contenuti. Basti pensare all’iconica scena iniziale di Shining, realizzata con un elicottero (la cui ombra è visibile anche in alcune inquadrature): oggi sarebbe girata in pochi minuti da un pilota di drone.

 

Cosa sapere prima di volare: autorizzazioni e sicurezza

In Italia, far volare con un drone non è un semplice passatempo: si tratta infatti di un’attività regolamentata da normative precise, definite dall’ENAC (Ente Nazionale Aviazione Civile) al fine di garantire la sicurezza delle persone e il rispetto della privacy.

Le regole principali prevedono che il drone non possa superare i 500 metri di distanza dal pilota né i 150 metri di altezza; è inoltre vietato il sorvolo di assembramenti di persone e bisogna mantenere una distanza minima di 5 chilometri dagli aeroporti, salvo ulteriori restrizioni locali. Per i voli in aree urbane o in presenza di rischi particolari, servono autorizzazioni specifiche.

Chi desidera utilizzare un drone per scopi professionali deve ottenere l’attestato o la licenza di pilota. Per i droni sotto i 2 kg è sufficiente l’attestato di volo, rilasciato da un centro autorizzato dopo un esame teorico e pratico, oltre alla certificazione medica in un centro riconosciuto. Per droni più pesanti o per operazioni complesse (come i voli in BVLOS, cioè oltre la linea visiva del pilota), è richiesta una licenza più avanzata.

Altro fattore importante da ricordare è che le operazioni di volo con i droni si distinguono anche tra “critiche” e “non critiche”. Le prime includono sorvoli su centri abitati o infrastrutture sensibili e richiedono autorizzazioni specifiche; le seconde, più semplici, possono essere svolte con una semplice dichiarazione all’ENAC, purché si rispettino le regole generali di sicurezza.

Per attività professionali (come le riprese video con drone per matrimonio, cinema o pubblicità) il pilota deve dichiarare l’intento all’ENAC e, in caso di operazioni critiche, ottenere le dovute autorizzazioni; è importante ricordare che esistono anche modelli più leggeri (sotto i 300 grammi), per i quali le procedure sono semplificate, ma comunque regolamentate.

 

I migliori scenari d’uso: dal matrimonio al cinema

Le possibilità offerte dai droni in ambito video sono vastissime. Uno dei settori in cui hanno trovato maggiore successo è quello dei video dei matrimoni: riprese aeree della location, dell’arrivo degli sposi o dei momenti salienti della cerimonia donano un tocco cinematografico e romantico al film del grande giorno.

Nel settore cinematografico e televisivo, i droni sono diventati alleati indispensabili per scene d’azione, panoramiche, inseguimenti e ambientazioni spettacolari; consentono una grande libertà creativa, con costi inferiori rispetto alle riprese tradizionali aeree.

Anche i video promozionali per aziende o enti turistici sfruttano il potenziale del drone per mostrare strutture, paesaggi o attività in modo coinvolgente e professionale; immagina una ripresa che parte da un dettaglio e si apre sull’intero stabilimento produttivo o su una vista mozzafiato del territorio: l’impatto visivo è garantito.

Infine, i droni sono spesso utilizzati in ambito documentaristico, per esplorare zone impervie, raccontare la natura, monitorare il territorio o realizzare riprese scientifiche, agricole o ambientali.