Costruire una video strategy nel 2022: perché per i brand è ancora così importante

Perché i contenuti video migliorano le performance di una strategia digital? Come strutturare e su quali canali implementare una video strategy efficace.

Era il 2005 quando nacque YouTube, la prima piattaforma online di condivisione di contenuti multimediali, alla portata di tutti, diventato poi il secondo motore di ricerca dopo Google.

Da quel momento, con una storica crescita esponenziale, il formato video è oggi uno strumento potente da implementare in una strategia di marketing, non solo quindi come contenuto di intrattenimento.

Secondo il Global Digital Report di We Are Social (dati aggiornati al mese scorso), quasi il 90% degli italiani guarda quotidianamente contenuti video. Aumentano i fruitori ma anche i creators, con un ritorno sull’investimento che premia chi ha reali obiettivi di business. 

Da dove partire per avere una video marketing strategy di successo? I 5 passaggi basic

Una video strategy è pur sempre una strategia di marketing: fatti notare, sii la mucca viola di Godin e crea qualcosa di straordinario. Ma pur sempre coerente con la tua brand identity. 

Un case study recente che non è certo passato inosservato ce lo ha offerto Google. Nel dicembre del 2020, dopo un anno di pandemia, pubblicò su YouTube Year in Search 2020, un video dedicato alle parole più “googlate” dell’anno.

Un esempio vincente su come massimizzare un contenuto video in linea con la propria identità ed integrarla in una video strategy: contesto storico, trend topic, caption perfetta, utilizzando il formato più apprezzato dell’audience del momento. Oltre ovviamente ad un contenuto di alta qualità ottimizzato SEO.

Impara dai competitors, ma trova ispirazione anche dai canali popolari stabilendo una benchmark di successo. E poi?

  1. Definisci i tuoi obiettivi
  2. Decidi a quale pubblico riferirti
  3. Imposta un budget
  4. Scegli che tipo di video realizzerai e dove saranno pubblicati

      5. Analizza la risposta ai tuoi video

Gli obiettivi comuni di una video marketing strategy

Generalmente, insieme al coinvolgimento degli utenti e quindi alla fidelizzazione della community – o all’acquisizione di nuovi lead – l’obiettivo comune è la consapevolezza del brand, esattamente come ha tenuto a ribadire Google con il suo video, seppur con un obiettivo a breve termine.

Deciso l’obiettivo, quale audience vuoi raggiungere? Scegliere il giusto pubblico che possa essere interessato o convertire è strettamente legato anche al canale sul quale si sceglie di voler comunicare. Studia l’utente, analizza ciò di cui ha bisogno, immagina una buyer persona.

I canali dove mettere in pratica la tua video marketing strategy

Il video non è un formato adatto a tutti i tipi di comunicazione. Per raggiungere il pubblico giusto, e soprattutto riuscire a catturare l’attenzione del target di riferimento, bisogna sapere come realizzare e distribuire video su diversi canali.

A seconda del settore del brand e anche come detto in precedenza del pubblico verso il quale vogliamo arrivare, un contenuto video può essere usufruito sul proprio sito web, integrato ad una strategia di email marketing, essere sfruttato solo sui social media. E perchè non anche offline? 

Come regola generale, se pubblichi i tuoi video su canali che non sono rilevanti per il tuo mercato di riferimento, è uno spreco di investimento perché i potenziali clienti semplicemente non vedranno i tuoi video.

Come può funzionare la video marketing strategy sui social media

Una strategia marketing video sui social media non consiste solo nel creare un contenuto e condividerlo su tutti i social media, così come un’attività o un brand non è detto che debba presidiare tutti i canali sul web.

Occorre, quindi, realizzare un contenuto video a seconda della piattaforma su cui abbiamo deciso di pubblicarlo. Ad esempio, l’esperienza su Facebook (che da sempre lascia performare meglio i video nativi e non che provengono da piattaforme esterne), in cui tone of the voice ed awareness sono molto più incisivi rispetto ad altri contenuti, è diversa dall’experience che un utente vive su Instagram. I contenuti video devono essere più leggeri, più coinvolgenti, più brevi; non a caso stories e reels hanno un impatto maggiore su questo canale rispetto a Facebook.

Su TikTok, che continua ad essere il social delle tendenze e in cui l’importanza di far interagire la community è forse pari a quella dei social veterani, contano moltissimo le views come parametro di analisi della performance.

E se la video strategy va invece costruita su un personal brand o è improntata su un carattere più istituzionale, i contenuti video possono performare anche su LinkedIn. Usando la narrazione visiva, riassumendo il sunto dell’argomento in pochi ed iniziali secondi, come ogni regola marketing ci insegna.

In conclusione, non esiste uno strumento di comunicazione che abbia lo stesso impatto emotivo di un contenuto video: dove l’esperienza utente è la priorità, lo storytelling ancora l’anello di congiunzione tra l’idea del progetto e il risultato finale, dove la relazione con il cliente è tutto, oggi un brand non può ignorare l’importanza di una video strategy efficace.